Partenza e arrivo: Montepulciano
Distanza: 51 km
Tipo di strada: asfalto e sterrato carrabile
Ascesa totale: 1280 m
Tipo di bici: preferibilmente MTB (anche trekking per ciclisti esperti)

Un itinerario affascinante che permette di scoprire luoghi suggestivi, bellezze naturali e tesori artistici nella Val d’Orcia. Partendo da Montepulciano ci dirigiamo verso Montefollonico, percorrendo un misto di strada asfaltata senza grande traffico, e strada bianca. Questo borgo dalla tipica struttura medievale, fortificato dalla repubblica senese per fronteggiare Montepulciano alleata di Firenze, è un’oasi incontaminata e ancora non troppo frequentata dal turismo, che rivolge la sua attenzione a luoghi di maggior notorietà, come Pienza, il più importante centro artistico della Val d’Orcia, dichiarato dall’Unesco nel 1996 patrimonio dell’umanità.  A dicembre Montefollonico ospita una manifestazione enogastronomica incentrata sul vin santo. Tappa successiva Montisi, che si presenta ai nostri occhi dopo un lungo e suggestivo sterrato. Luogo di incontri piacevoli ed inconsueti, dove viandanti stranieri affascinati si sono stabiliti qui dagli anni ’70 in poi, insieme a pastori sardi che hanno importato la loro maestria nella pastorizza e nella produzione di formaggi, artisti, artigiani, gourmet, tutti amalgamati in questo piccolo giardino dell’eden. Nel periodo della raccolta delle olive si organizzano degustazioni pubbliche, se il tempo lo permette all’aria aperta. Continuiamo verso Castelmuzio, un altro minuscolo borgo medievale di soli 300 abitanti, nelle cui vicinanze si può ammirare una classica pieve romanica, la pieve di Santo Stefano a Cennano. Lungo la strada verso Pienza, dopo pochi chilometri troviamo il monastero S.Anna in Camprena, nel cui refettorio si possono ammirare degli affreschi di Giovanni Antonio Bazzi conosciuto e celebrato con lo pseudonimo di Sodoma. Luogo permeato di un fascino discreto, che le scene del film “Il Paziente Inglese”, girate in questo antico monastero benedettino, hanno lasciato memoria curiosa e ammirata in tanta parte di mondo. Superata Pienza, di cui è superfluo ancora magnificare lo splendore, e dove forse è solo utile segnalare una piccola pieve, raccolta e quasi nascosta agli occhi di turisti frettolosi, la Pieve di Corsignano, ci dirigiamo verso l’unica frazione di questo comune, Monticchiello. Ancora più piccolo di Castelmuzio, solo 200 abitanti, la cui gran parte, una volta l’anno dà vita ad una rappresentazione teatrale in piazza, sui temi della storia del paese e della popolazione, nota in tutta Italia, con il nome di teatro povero di Monticchiello. Borgo cinto da mura che uniscono quattro torri, si staglia inconfondibile anche a grande distanza, lasciandoci negli occhi e nel cuore il suo profilo per lungo tempo. Posto ideale per fermarsi a contemplare lo splendido paesaggio, rifocillarsi affrontando in piena forma l’ultimo pezzo del percorso. Forse il più suggestivo, avendo la fortuna di immergerci in queste dolci colline attraverso una strada interamente bianca, in ottime condizioni, e con un traffico a motore davvero limitato, con la ciliegina finale di arrivare nei pressi del tempio di S. Biagio, trionfo dell’architettura rinascimentale toscana.